

Rullinonero inizia il suo percorso fotografico utilizzando la pellicola in bianco e nero, con l’intento di avvicinare lo spettatore alle sensazioni di un quotidiano instabile. Nelle immagini esposte, l’artista prosegue questo stesso intento, cercando di catturare l’essenza di un’esistenza frammentata e incerta.
Con “Tomba di cemento” l’artista racconta l’odio soffocante di vivere a Milano. Le opere esposte immortalano l’assenza di pace che assale l’artista ogni volta che entra in città: la mancanza di un contatto con la natura, il caos e la fretta incessante che lasciano senza respiro. Una percezione del tempo ormai disumana. Milano è oppressione, con il peso del denaro e la maleducazione che ti logorano dentro. Ma è anche il sogno fragile di chi arriva da fuori, in cerca di qualcosa di migliore. In mezzo a tutto ciò, Rullinonero cerca spiragli di speranza, attimi di quiete e frammenti d’amore che noi tutti meritiamo.
Tramite l’esibizione delle foto, l’artista, porta una visione introspettiva del mondo: sospesa tra il suo cinismo e il suo amore nei confronti del genere umano.